La classe 3°E del liceo ha vinto il concorso Fotonica in gioco con il gioco Galaxia, l’alba di una nuova luce.
L’ufficialità è arrivata solo ieri sera, con la pubblicazione sulla pagina Facebook del concorso dei tre giochi che saranno premiati, il 29 settembre, a Venezia in occasione del Premio Archimede. La classe avrà a disposizione, l’anno prossimo, una sommetta pari a seicento euro da spendere in attrezzature didattiche o per attività culturali e/o visite di istruzione, musei, mostre o altro, su indicazione delle studentesse e degli studenti della classe.
La stessa classe aveva ideato, progettato e realizzato due giochi, entrambi originali, tutti e due iscritti al concorso e tutti e due scelti tra i sette giochi finalisti. Il secondo gioco, Atoms in Action, sfida all’ultimo fotone, è rimasto fuori dalla terna di prodotti premiati … per un soffio … (a detta degli organizzatori del concorso).
Il concorso
Fotonica in gioco è un concorso, giunto quest’anno alla seconda edizione, bandito dall’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie (CNR-IFN) di Roma in origine nell’ambito delle celebrazioni dell’Anno internazionale della luce e poi ripetuto con vita propria a cadenza biennale.
Si tratta di ideare un gioco da tavolo di ambientazione scientifica che tratti della luce, della fotonica e delle sue applicazioni. Più in particolare quest’anno il tema era incentrato sulla fotonica e sulle trasformazioni indotte dalla luce: Trasformazioni: le cose cambiano.
Il gioco

La partecipazione al concorso è parte di un progetto di alternanza scuola-lavoro per questo anno scolastico, percorso che è già stato sperimentato e realizzato nel triennio 2015-2018 dall’attuale classe 5°E.
Galaxia, l’alba di una nuova luce si gioca su una plancia componibile che rappresenta una nebulosa di gas ancora buia e fredda pronta però a dare l’avvio alla vita, grazie all’intensa forza gravitazionale, alle reazioni nucleari che porteranno alla creazione di nuove stelle illuminando così lo spazio interstellare.
L’obiettivo del gioco è dare vita alla nebulosa, riscaldarla, illuminarla e creare le condizioni perché nasca la vita. E questo è possibile solo se si riesce a produrre energia avviando le reazioni nucleari nelle stelle. La luce, in questo caso, è vita!
Si fanno punti, infatti, se si riesce a creare una stella ma se ne fanno di più con un pianeta, meglio se di tipo terrestre, meglio ancora se abitabile! Ma il materiale pesante che costituisce un pianeta come quello che ci ospita non è presente nella nebulosa originaria, per cui va creato trasformando idrogeno ed elio nelle stelle appena nate.
Sul blog del progetto – ria-grassi.blogspot.it/ – è possibile trovare una descrizione più ampia sia di Galaxia che di Atoms in Action ed è anche possibile scaricare i regolamenti, in formato PDF, dei due giochi.
L’ideazione del gioco, considerata la particolare ambientazione e le regole imposte dal concorso, ha richiesto la costruzione di un modello semplificato dei meccanismi che portano alla nascita delle stelle, alla loro morte per dar vita a nuove stelle e pianeti. Tutti eventi perfettamente simulati in Galaxia. Meccanismi che ragazze e ragazzi hanno dovuto studiare e conoscere prima di affrontare la realizzazione del gioco.
I festeggiamenti
C’è un aspetto dei festeggiamenti che va raccontato. I ragazzi dell’attuale 5°E hanno partecipato allo stesso concorso due anni fa con il gioco Lampo di genio. In quell’occasione Lampo di genio fu scelto tra i dieci giochi finalisti ma ottenne (solo) una menzione speciale. E sono stati proprio le studentesse e gli studenti della 5°E i primi a congratularsi, senza invidia, con i neo-vincitori.
D’altra parte, ragazze e ragazzi della 3°E, appresa la notizia della vittoria, sono andati immediatamente dai loro colleghi più grandi a ringraziarli … perchè è anche grazie alla loro esperienza che è stato possibile vincere quest’anno … Entrambi due bei gesti!
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